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Mimmo Paladino e Marmi Ghirardi-G1938: visione poetica e maestria esecutiva si fondono in “Ouverture”.
Sono ormai trascorsi diversi mesi dalla chiusura di Ouverture, la grande esposizione dedicata all’artista Mimmo Paladino dalla Fondazione Brescia Musei, ma la stele del cosiddetto “uomo nero” svetta ancora nella piazza della Vittoria della città lombarda. Un accordo con il Comune ne prevede la concessione per vent’anni.
Dall’alto della fontana esagonale, il maestoso blocco di marmo Nero Marquina dialoga con le geometrie dell’architettura di Marcello Piacentini, che qui progettò una delle più controverse operazioni urbanistiche degli anni Trenta.
Forse proprio la storia e la forma del contesto urbano hanno spinto Mimmo Paladino a usare un linguaggio disancorato dalle citazioni e dagli ammiccamenti stilistici. Non a caso, molti hanno letto nella stele appositamente ideata per Brescia un rimando alle avanguardie cubiste e futuriste. Lontana dalla retorica piacentiniana, la scultura è un gioco di spigoli vivi, di linee spezzate, di solidi che s’incastrano. Un misterioso totem dentro l’equilibrio classico e monumentale dell’invaso spaziale.
Per ottenere un simile effetto estraniante occorreva confrontarsi con la scenografia urbana, ovvero con la cornice marmorea delle colonne, dei rivestimenti e degli ornamenti preesistenti. Inoltre occorreva dialogare con le tecniche della lavorazione lapidea, che a Brescia hanno una millenaria tradizione. Ecco allora l’intervento di Marmi Ghirardi, responsabile e artefice dell’intera esecuzione e del montaggio finale.
È infatti grazie alle tecnologie e alla consolidata esperienza dell’industria di Carpenedolo (Bs), e in particolare del brand aziendale G1938, che l’opera ha preso forma secondo le intenzioni dell’artista. Ma non solo: dal connubio della visione poetica di Mimmo Paladino e della maestria esecutiva di Marmi Ghirardi-G1938 sembra scaturire un inedito indirizzo per la statuaria contemporanea.
…l’opera ha preso forma secondo le intenzioni dell’artista.
Si veda l’effetto specchiante dei piani. È un risultato che si deve alla precisione della levigatura e del trattamento di lucidatura, che applicati alle tonalità e alle qualità del Nero Marquina producono una vibrazione quasi tattile. Una sorta di luminosa pellicola superficiale accentua le variazioni della luce atmosferica e quelle del clima (a contatto con la pioggia la scultura appare come un oggetto “liquido”, mentre le venature diventano ancora più evanescenti e pittoriche). I riflessi dialogano soprattutto con le monolitiche colonne del porticato, con i rivestimenti dei palazzi perimetrali, con la stessa pavimentazione e il velo d’acqua che vi si accompagna. Così, ad esempio, può essere interpretato il lato posteriore, perfettamente verticale e liscio.
Anche le proporzioni della statua – quasi sei metri di altezza – appaiono scandite secondo un modulo architettonico, certo per rimarcare il carattere site specific della stele. Tanto più che il Nero Marquina è il perfetto contrappunto al biancore degli edifici di contorno, un fuoco visivo nelle geometrie degli alzati e delle fughe prospettiche.
Sono tutti elementi che denotano un nuovo aspetto della poetica di Mimmo Paladino, una sorta di cambio di rotta. Nel caso della stele di piazza Vittoria a Brescia l’impronta simbolica abbandona i toni primitivisti, solitamente ottenuti con tecniche e materiali tradizionali (le fusioni metalliche, il legno, la pietra grezza, le terrecotte). Proprio la spigolosità e la levigatezza, che solo la precisione meccanica e le nuove tecnologie di Marmi Ghirardi hanno consentito, si aprono su un orizzonte concettuale dove gli archetipi ancestrali incontrano la modernità.
L’opera al Nero
Dalle cave di Markina-Xemein, cittadina basca tra Bilbao e San Sebastián, si estrae uno dei marmi più importanti ed eleganti del mondo. Il cosiddetto “Nero Marquina” (o “Mármol Negro”) si presenta con una grana molto fine e compatta dalla tonalità intensa e uniforme, attraversata da venature per lo più diagonali di colorazione bianca. Il contrasto tra la densità del materiale scuro e le striature irregolari rendono il Nero Marquina particolarmente brillante, con un notevole effetto visivo per la profondità dello sfondo omogeneo su cui spicca la ragnatela delle screziature. Ne deriva un accordo tonale che combina i valori classici con il gusto contemporaneo.
La versatilità del Nero Marquina si presta a varie soluzioni di trattamento. Il processo di levigatura ne mette in risalto la natura più intima: la qualità del materiale, l’effetto brillante dello sfondo scuro, l’intensità della campitura. Tuttavia anche la semplice levigatura, così come la spazzolatura, la sabbiatura e la bocciardatura, ottengono effetti di elevato impatto sensoriale. Per questo motivo il Nero Marquina può accompagnarsi ad altre pietre naturali in una combinazione infinita di gradazioni e di sfumature, dove il gioco dei toni e delle soluzioni estetiche risulta materia compositiva per i progettisti.
Le applicazioni sono innumerevoli, sia negli esterni che negli interni. Come rivestimento il Nero Marquina crea suggestive superfici sulle facciate di palazzi, hotel, edifici pubblici dalla forte connotazione architettonica. Nella dimensione domestica offre la possibilità di integrarsi come complemento di arredo: dai camini ai piani di cucina, dai mobili ai lavandini e ai piatti doccia. Può essere impiegato per i pavimenti, le scale, i davanzali, le finiture delle piscine.
Anche in campo artistico l’utilizzo del Nero Marquina si estende dagli elementi strutturali – come le colonne e le lesene – agli oggetti ornamentali di pregio, ad esempio in ambito liturgico.
Ma è nell’impronta propriamente stilistica dell’interior design che si raggiungono i massimi risultati. L’innegabile eleganza della tonalità scura, tanto nei piani verticali che in quelli orizzontali, consente di valorizzare gli spazi in funzione di “sfondo”. Gli ambienti diventano scenografie che fanno risaltare i singoli elementi: vere e proprie quinte teatrali entro cui galleggiano le forme e i colori degli arredi e degli oggetti. Il nero intenso e le venature chiare entrano in sintonia con qualsiasi tipologia stilistica e materica, introducendo gamme di contrasto molto efficaci sotto l’aspetto architettonico ed estetico. La luce si riflette, quasi avvolgendo la percezione ottica in continue vibrazioni. Così le pareti rivestite, come pure le superfici degli arredi, acquistano una brillantezza unica e sempre variabile.
Non ultimo un grado di preziosità classicheggiante, quasi memore di antichi fasti nobiliari, ma che si apre a una declinazione del tutto moderna, dove l’eleganza del materiale si coniuga con il gusto attuale per il minimalismo e il valore intrinseco dei prodotti naturali. La stessa tonalità valorizza le caratteristiche di ogni tipo di ambiente – dai più grandi ai più piccoli – inoltre fa risaltare il rapporto cromatico e tattile con qualunque manufatto, dai vetri ai metalli, dai legni alle stoffe. Il Nero Marquina interpreta l’anima stessa della nobiltà del marmo.
Il caso Watergate
Il Watergate hotel di Washington porta la firma di Marmi Ghirardi.
L’Hotel Watergate di Washington, famoso per lo scandalo del 1972, ha costituito una delle molteplici sfide che Marmi Ghirardi S.r.l. ha raccolto con il conseguimento di un brillante risultato finale.
L’azienda di Carpenedolo (Brescia), fondata da Angelo Ghirardi con il figlio Renato nel 1938, si basa sulla grande passione per il lavoro delle pietre autenticamente naturali di una famiglia unita e particolarmente abile nella pratica di martello e scalpello.
Nuove sfide competitive e mutate esigenze del mercato trovano risposta nella grande professionalità del team di Marmi Ghirardi che grazie a un patrimonio di esperienze e competenze acquisite in ormai 80 anni di attività è in grado di offrire prodotti esclusivi, di altissima qualità e, soprattutto, una serie di servizi professionali ad alto valore aggiunto nella consulenza progettuale e nella gestione di tutte le fasi di lavorazione.
Il progetto Hotel Watergate di Washington richiedeva una tempistica di produzione di soli 4 mesi che è stata regolarmente rispettata.
Particolarmente complesso è stato soddisfare un concept che non dava alcuna tolleranza in termini di caratteristiche estetiche del materiale realizzato con l’impiego di rivestimenti in grandi dimensioni ed irregolari nel rispetto dei renders prodotti.
Grazie alla minuziosa progettazione e alle sapienti lavorazioni degli specialisti di Marmi Ghirardi, sono state rinnovate la lobby principale e tutte le elevator lobbies che conducono alle 336 camere dell’hotel a 5 stelle.
Sono due i rinomati marmi scelti per il progetto: il Bianco Statuario per illuminare ed impreziosire la hall e le zone adiacenti ed il Bianco Calacatta arabescato in una varietà ricercata per la caratteristica delle sue venature e il fondo bianco puro. Una delle maggiori soddisfazioni è stata la stretta e sinergica collaborazione con lo studio di architettura di Ron Arad, conosciuto a livello mondiale, il quale, con la Committenza Euro Capital Properties, ha apprezzato la passione e la professionalità che Marmi Ghirardi mette in tutte le sue lavorazioni rigorosamente Italian Tailor-Made.
Luogo
Watergate Hotel
Washington DC, USA
Architectural design
Ron Arad Associates
London, UK
BBG BBGM
Washington, USA
Stone contractor
Ghirardi team
Italy
Materiali
Bianco statuario
Bianco Calacatta arabescato
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