Numero

3/2019

Anish Kapoor & G1938

La fama di Anish Kapoor è planetaria. Le opere dell’artista inglese occupano le sale delle maggiori gallerie e dei musei più blasonati, inoltre sono disseminate in celebri spazi pubblici: dal Millennium Park di Chicago al Rockfeller Center di New York, dai Kensington Gardens di Londra alla reggia di Versailles.

L’approccio di Kapoor combina l’astrazione con la sensorialità, la poesia con la fantasia, ed è forse questo il segreto del successo internazionale.

Kapoor tratta i materiali scultorei – la pietra, il metallo, la plastica, la cera – come fonti di sorpresa e di stupore. Stravolge l’immagine stessa della materia: ciò che è pesante acquista leggerezza, ciò che è opaco diventa luminoso. Affida alle tecniche di lavorazione una valenza quasi alchemica e magica (l’artista non plasma gli oggetti in prima persona), e proprio come un mago conosce tutti i segreti della trasformazione.

Gli stessi processi esecutivi diventano parte integrante dell’opera in quanto spinti fino al limite.

È il caso della collaborazione con Marmi Ghirardi, l’azienda che ha saputo tradurre le intuizioni dell’artista in perfetti oggetti da esposizione. Tutto nasce dagli schizzi e dagli abbozzi inviati a Carpenedolo: disegni schematici, poco più che sintetiche indicazioni. Ma in essi è già contenuta l’idea chiave, il preciso obiettivo finale. La sintonia tra Kapoor e le maestranze della Marmi Ghirardi è come implicita, quasi automatica, perché se da una parte c’è l’invenzione concettuale, dall’altra vale la sapienza esecutiva e tecnologica. Da qui l’esatta compiutezza della forma ultima.

Emblematici appaiono i cosiddetti Specchi e le Parabole (ma per l’artista sono opere senza titolo): monoliti di granito uruguaiano “nero assoluto” che giocano sul contrasto tra il grezzo e il raffinato, tra il naturale e l’artificiale. Da un lato – letteralmente – si percepisce la potenza della materia inorganica, primitiva e misteriosa; dall’altro lato emerge la trasformazione imposta dall’artista e ottenuta per via meccanica, ovvero una sorta di rovescio della medaglia dove la pietra si fa scintillante.

Gli incavi, eseguiti con perfetta perizia, appaiono come geometrie astratte, ornamenti preziosi in rapporto alle dimensioni e alla massa dei blocchi lapidei. Di fatto alludono a un’idea di profondità insondabile, là dove il “buio” della superficie modellata diventa paradossalmente luminoso. In questi dischi concavi, in questi piani ondulati ci si può specchiare, e la realtà esterna è catturata in quanto riflessa. Dunque l’illusione è quella di vortici che tutto attirano: “buchi neri” come nello spazio più lontano.

Del resto il colore nero è quasi un’ossessione per Anish Kapoor, e in particolare il “nero assoluto” (l’artista ha acquisito i diritti esclusivi per il Vantablack, un pigmento che assorbe totalmente la radiazione luminosa). Nelle sculture realizzate da Marmi Ghirardi la ricerca coloristica si è tradotta in oggetti monumentali, tanto più poetici quanto più vicini alla bellezza intrinseca del granito, al suo potere evocativo e primordiale.

Absolute black

Tra i materiali lapidei di grande pregio e di maggiore successo internazionale, il Nero Assoluto possiede tutte le caratteristiche per una valida applicazione nel campo dell’architettura e dell’arredo: il colore uniforme, la composizione omogenea, la durezza.

Sono qualità che derivano dalla formazione geologica, comunemente definita come granitica ma che più precisamente appartiene alla classificazione mineralogica di “gabbro”, ovvero una roccia magmatica intrusiva olocristallina che dal granito si distingue per una minore concentrazione di silicati, in percentuale dal 45% al 53%, dunque una roccia basica. La grana finissima e sottile è il risultato del raffreddamento molto lento e delle pressioni enormi che il magma originario ha subito dentro la crosta terrestre.

Senza titolo, Kapoor

Senza titolo, Kapoor

Mandarin Hotel, Barcellona

Mandarin Hotel, Barcellona

Movenpick Hotel, Doha

Il Nero Assoluto è estratto prevalentemente nelle cave dello Zimbabwe, India, Sudafrica ed Uruguay.

La produzione avviene da massicci solidi o da pietre erratiche di notevole tonnellaggio. Le grandi quantità disponibili consentono di ottenere volumi di materiale da impiegare in opere di vaste dimensioni, in particolare nell’ambito della progettazione architettonica. Così per il rivestimento di superfici importanti – tanto negli esterni quanto negli interni – di palazzi, centri commerciali, alberghi, edifici pubblici e museali, oppure di edilizia privata: dalle pavimentazioni agli allestimenti ornamentali.

Proprio la tonalità uniforme della miscela materica offre molteplici criteri d’uso, come dimostrano non solo i lavori degli architetti e dei designer, ma anche le creazioni degli artisti e degli scultori. Il Nero Assoluto rivela una natura intimamente plastica, quasi classica, pur conservando un’immagine primordiale ed esotica: tutti elementi tipici del crogiolo della Modernità. Le campiture vibranti e profonde, gli effetti di luce, l’estetica rigorosa e minimalista sono ancor più valorizzate dai tipi di lavorazione e di trattamento: la lucidatura, la fiammatura e la spazzolatura. Ne scaturisce una gamma percettiva che combina l’eleganza del granito nero al dialogo con altri materiali, dal metallo al legno, dai prodotti naturali a quelli industriali. Il Nero Assoluto diventa lo “sfondo” su cui risaltano gli oggetti d’arredo e i dettagli delle finiture architettoniche. Allo stesso modo, la materia appare esaltata quando la mano dell’artista ne interpreta la dimensione simbolica e poetica.

La caratteristica di omogeneità coloristica fa sì che le superfici rivestite (ad esempio nelle lastre delle rampe-scale oppure nei setti parietali) sembrino delle “colate” sceniche, quasi delle quinte teatrali nello spettacolo della quotidianità. E’ una valenza che nobilita anche gli oggetti comuni del vivere: dai piani per i tavoli e per la cucina, agli elementi d’incasso per il bagno. Dunque una qualità non solo visiva ma addirittura tattile, tanto più piacevole quanto più sapientemente trattata sulla superficie. Come se gli stessi manufatti quotidiani fossero a loro volta delle opere d’arte, dei piccoli monumenti ideati e realizzati con maestria e sapienza. Il Nero Assoluto possiede questa duplice natura: può essere un prezioso sfondo neutro e allo stesso tempo può spiccare per la sua indiscutibile eleganza intrinseca.

Le virtù della pietra naturale

La Cattedrale di San Giovanni Battista

Diocesi di Paterson, New Jersey USA

La Diocesi di Paterson, NJ, ha recentemente completato l’opera di restauro della cattedrale Romana di S. Giovanni Battista, un edificio di 150 anni, per un valore di $ 17 milioni di Dollari.

Queste immagini sono un saggio visivo della parte di progetto relativo alla Pietra: opere artistiche come previste dal progetto architettonico, ed acquisite direttamente dal Proprietario come pacchetto completo per la fase di appalto. È stato quindi fornito al Cliente un set di disegni esecutivi con specifiche definite ad-hoc, e sono state realizzate campionature dedicate per anticipare la visione del progetto finito.

Luogo

Paterson
New Jersey, USA

Architectural design

Arthur J. Sikula, AIA
New York, USA

 

Stone contractor

Ghirardi team
Italy

Materiali

Bianco Venatino Gioia

Repen

Verde Alpi

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