Numero

4/2019

Giulio Romano.
La stravagante maniera.

La bellezza di Mantova è anche merito di Giulio Romano, l’allievo di Raffaello che giunse alla corte dei Gonzaga nel 1524 e vi operò per il resto della sua vita. Pittore estroso, architetto eccentrico e infaticabile disegnatore, divenne l’artista ufficiale – quasi un “regista” – per Federico II, trasformando la piccola capitale in uno dei luoghi più raffinati e celebri del Rinascimento.

Così nel Palazzo Ducale e nella villa del Tè, ma anche nel Duomo, nelle porte urbiche, nelle Pescherie e nella propria dimora. Dopo il classicismo di un altro genio dell’architettura – Leon Battista Alberti – ecco il mondo di Giulio Romano celebrato a Mantova con due grandi mostre: a Palazzo Tè “Giulio Romano: Arte e Desiderio”, a Palazzo Ducale “Con Nuova e Stravagante Maniera”, entrambe aperte dal 6 Ottobre 2019 al 6 Gennaio 2020.

Giulio Romano impresse un’aura sensuale alla cultura figurativa del tempo, in un trionfo di forme, colori e invenzioni sorprendenti. La sua voluttuosa concezione artistica spicca nelle mostre mantovane, incentrate sugli aspetti più originali e talvolta quasi segreti. Questa fantasia creatrice fu l’inizio di un nuovo ruolo per gli artisti, chiamati a confrontarsi con ogni scala della progettazione: dagli oggetti d’uso agli ornamenti, dagli edifici alla città. Con Giulio Romano la corte dei Gonzaga non ebbe pari per eleganza e ricercatezza.

La figura dell’artista viene presentata attraverso un dialogo ravvicinato tra le opere originali e il vastissimo apparato decorativo e architettonico degli ambienti gonzagheschi. I dipinti, le incisioni, i trattati di architettura accompagnano il visitatore lungo un percorso straordinario. Ma sono soprattutto i disegni conservati al Museo del Louvre, qui eccezionalmente esposti, a rendere speciale l’evento mantovano.

Tra gli sponsor ufficiali delle celebrazioni, Marmi Ghirardi e G1938 – Italian Stone Maestro tributano un omaggio a Giulio Romano come geniale interprete dell’architettura cinquecentesca e come squisito padrone delle tecniche esecutive. Mantova è una città di mattone, le decorazioni interne dei palazzi sono in stucco; ma ecco nelle sale del Tè gli stupendi camini realizzati da Giulio con pietre e marmi pregiati per accentuare la nobiltà degli spazi.

Il gusto per i materiali lapidei è reso prezioso dalla creatività dell’artefice: proprio ciò che caratterizza l’elevato profilo di Marmi Ghirardi in una tradizione che continua fino ai nostri giorni.

Botticino.
Il classico che viene dai Caraibi.

Un fondale caraibico di 200 milioni di anni fa. È l’ambiente di formazione del marmo di Botticino Classico il cui colore beige e caldo ricorda appunto la sua natura primordiale. Le vicissitudini geologiche hanno poi fatto si che questi depositi andassero a collocarsi sulle prime propaggini della catena alpina, nell’Italia del nord.

E Botticino è appunto il nome di un villaggio situato nel nord Italia, non lontano dalle sponde occidentali del lago di Garda : qui, oltre 20 secoli fa gli antichi romani, alla ricerca di materiali per la costruzione dei loro nuovi insediamenti nel nord Italia, scoprirono ed iniziarono a cavare questo marmo, che diventerà uno dei più famosi ed utilizzati in tutto il mondo.

Roccia carbonatica estremamente compatta, a grana molto fine, il Botticino è famoso per il suo colore caldo e per la presenza di fossili e venature dorate, che lo hanno reso inconfondibile e molto famoso.

Ad una cromaticità unica, il Marmo di Botticino abbina caratteristiche meccaniche eccellenti : elevata resistenza alla compressione ed alla flessione, bassissima porosità, buona durezza, ne fanno un materiale utilizzabile sia in interni che in esterni.

Molto resistente al gelo ed alle variazioni di temperatura ed umidità, il Botticino Classico può essere utilizzato sia per elementi ornamentali che strutturali. Facile da utilizzare ed abbinare in pavimenti e rivestimenti interni, offre eccezionali caratteristiche di durabilità e resistenza in elementi da esterni.

Facilissimo da lucidare, acquisisce, con questa finitura, grande brillantezza ed eleganza.

Da New York a Tokio, da Buenos Aires a Roma e Parigi, il Botticino Classico è stato largamente utilizzato in tutto il mondo, prestando le sue qualità a costruzioni ed opere famosissime.

Come la Grand Central Station di Manhattan, vera icona newyorkese, in cui il Marmo di Botticino riveste i grandiosi interni; o il Vittoriano a Roma, meglio conosciuto come Altare della Patria, imponente costruzione ormai diventata una dei simboli della Città Eterna.

Con questo materiale Ghirardi ha realizzato alcuni fra i più importanti progetti del panorama contemporaneo : primo fra tutti il rivestimento esterno della Scala di Milano, architetto Mario Botta, eccezionale opera che si colloca senza dubbio in continuità con le più famose e sopra citate realizzazioni in Botticino a livello mondiale.

Così come il marmo di Carrara rappresenta il più importante dei bianchi, così il Marmo di Botticino è riconosciuto come il più famoso tra i beige.

Pochi materiali hanno la capacità di abbinarsi perfettamente con ogni altro tipo di pietre ornamentali come il Botticino Classico : elegante ma anche moderno con i neri ed i verdi, caldo con i rossi ed i gialli. Lucido o levigato, classico o moderno, è un materiale estremamente versatile: molto compatto e resistente, risulta anche di facile manutenzione, garantendo quindi durata nel tempo.

La Scala di Milano.

Sinfonia in pietra maggiore

Teatro alla scala / Milano

Con il progetto dell’architetto Mario Botta (2002/2004), la Scala di Milano è destinata a diventare il teatro lirico più grande d’Europa.
Mario Botta: “ho progettato il corpo della torre scenica e la struttura ellittica semplificando i volumi come se fossero torri tecniche, camini ma con una loro utilità d’immagine. Le ho disegnate in pietra, in pietra di botticino, che avrà e darà una sua vibrazione tutto attorno”.

Location
Teatro alla Scala
Milano

Progetto architettonico
Mario Botta
Lugano

Stone contractor
Team Ghirardi
Brescia

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