N19

Focus on

Londra

L’immagine storica di Londra cattura l’occhio del visitatore con l’alternarsi continuo di architetture monumentali ed edifici residenziali, di piazze e parchi, di grandi edifici pubblici e spazi raccolti. Questo intreccio è sottolineato dall’uso dei materiali, ognuno con la propria identità costruttiva e simbolica: la pietra in quanto elemento nobile, il mattone come segno domestico, lo stucco che fa da raccordo ornamentale. Gli stili si mescolano e creano un paesaggio urbano sempre diverso e inaspettato; la metropoli inglese possiede il fascino di una scenografia teatrale.

Il denominatore comune è la pietra di Portland, un calcare ricavato nella contea di Dorset. La sua colorazione bianco-grigia si affianca ai toni caldi del cotto e alla luminosità delle facciate in stucco. Le colonne, i timpani classici e i muri possenti si alternano ai più modesti corsi dei mattoni, ai bow-window e agli ingressi delle abitazioni. Ne deriva una pittoresca contaminazione che mette in risalto l’aspetto multiforme della città.

Risalgono all’età romana le prime applicazioni, ma fu nel Medioevo che Londra vide il ricorrente impiego della pietra di Portland. Così nell’abbazia di Westminster (dal 1045) e nell’omonimo palazzo (dal 1347), nella torre di Londra (dal 1349) e nel London Bridge (dal 1350). La solidità, a prova di fuoco, si contrapponeva alla fragile edilizia lignea delle abitazioni popolari, come accadde con gli edifici palladiani di Inigo Jones, fra cui la Banqueting House (1619) e la chiesa di Saint Paul a Covent Garden (1631). Fu proprio il grande incendio del 1666 a imporre un massiccio ricorso ai materiali lapidei. La cattedrale anglicana di Saint Paul, progettata da Christopher Wren nel 1675 e ultimata nel 1711, è l’esempio più importante, seguito dal Greenwich Hospital (1698). Nel periodo barocco e in quello neoclassico la pietra di Portland venne impiegata per le maggiori sedi istituzionali, religiose e culturali: Buckingham Palace (1703-1825), la Burlington House (dal 1717), la chiesa di Saint Martin-in-the-Fields (1722-1726), il British Museum (dal 1753), la Somerset House (dal 1792), la National Gallery (dal 1824). La ritroviamo negli inserti dell’Adelphi House (oggi molto manomessa), nel progetto originario della Banca d’Inghilterra (1788-1833) e nel General Post Office (1829).

Un’affascinante architettura, in cui spicca l’inserimento della pietra nella facciata di mattoni, è il John Soane’s Museum in Lincoln’s Inn Fields. Progettata come abitazione e studio del famoso architetto, venne donata alla città e oggi è uno dei più incantevoli musei di Londra. Perfettamente conservata anche negli interni, la dimora presenta un elegantissimo rivestimento lapideo nella porzione centrale del prospetto e lascia le estremità scabre con i corsi di mattoni bruni. È una preziosità che incontriamo anche all’imbocco di Hyde Park con il Marble Arch (1827-1833), dove il marmo di Carrara e la breccia medicea diventano un omaggio alla classicità mediterranea.

Con gli stili vittoriano, neogotico ed eduardiano la pietra tornò a essere il materiale preferito dalla classe aristocratica.

Ecco la Whitehall Court (1883), nei pressi del Tamigi, e i palazzi Wyndham House e Willett Building (1904-11) in Sloane Square a Chelsea. Qui l’imponenza delle facciate si accompagnava al lusso dei pavimenti e degli scaloni di marmo. Ma anche nel secolo scorso la pietra di Portland si ripresentò come cifra caratterizzante: a Bloomsbury la London School of Hygiene and Tropical Medicine (1929); sul Millbank la Thames House (1930). In tempi più recenti i rivestimenti lapidei hanno instaurato un dialogo con il vetro e il metallo, così nel SIS Building (1989-1994), il quartier generale dei Servizi Segreti, dove l’agente OO7 si è trasferito tradendo il vecchio ufficio.

Londra by

Londra è uno dei centri mondiali del gusto, dei trend e della moda, e dove anche l’architettura trova spazio per continue sperimentazioni. Nella capitale britannica Marmi Ghirardi, con il proprio brand “Ghirardi 1938 – Italian Stone Maestro (G1938)”, ha realizzato alcuni interventi dal forte impatto visivo, confermando la qualità e il valore della tradizione italiana. L’eleganza dei materiali e la perfetta esecuzione sono diventate parti integranti della raffinata scena londinese, sia in abitazioni private che in edifici a indirizzo commerciale e pubblico.

Iniziamo il nostro itinerario fra gli highlight della moda. Dapprima la “Salvatore Ferragamo Boutique” in Old Bond Street, dove gli interni propongono un’intima atmosfera grazie alla tonalità dei preziosi rivestimenti. Quindi il reparto Men’s Superbrands, al secondo piano dei magazzini Harrods: qui Marmi Ghirardi ha fornito e posto in opera 34.600 pezzi di pietra naturale autentica per i rivestimenti dei pavimenti e rivestimenti oltre a 87 portali. Sono stati impiegati il Bianco Carrara Italiano, il Nero Marquina Spagnolo e il Grigio Bardiglio Italiano.

L’impaginato classico e le forme geometriche del progetto – firmato da David Collins Studio – sono valorizzati dalle tonalità dei singoli materiali e dalla impeccabile posa. Così come le soglie intarsiate in Nero Marquina con ottone lucidato (inclusi i prestigiosi loghi); le griglie di aerazione, sempre in Nero Marquina, con aperture per il passaggio d’aria, ottenute mediante taglio a water jet.

Continuiamo il percorso soffermandoci sugli interventi di Marmi Ghirardi nel settore alberghiero. Ricordiamo il “Westbury Hotel” di Bond Street, la Presidential Suite nel “Landmark Hotel”, il “Four Seasons Hotel” a Dogmersfield Park, il “Millenium Hotel Mayfair”. A questi si aggiungono i più recenti “The Westin London City” e “Bravo Hostel”, cui dedichiamo uno sguardo più ravvicinato.

L’hotel a cinque stelle “The Westin London City”, situato sulla riva del Tamigi, è stato progettato da Dexter Moren Associates e comprende 222 camere da letto – di cui 29 suites – e 9 furnished apartaments di lusso. Marmi Ghirardi ha fornito un’ampia selezione di materiali come il Silver Shadow, Fior di Bosco, Tundra Blue, Nero d’Avola, Silk Georgette, Bianco Carrara, Bianco Avorio Rock finished e una limestone portoghese. Questi sono stati utilizzati per le rifiniture delle aree pubbliche dell’albergo, per gran parte del rivestimento esterno e per alcune zone degli interni.

Il “Bravo Hostel” si trova in Finchley Road e conta 103 alloggi con spazi destinati a negozi e caffetteria al livello interrato e al piano terra. Le terrazze a sbalzo in vetro sono intervallate da elementi in pietra su pannelli alveolari, leggeri e coerenti con il complessivo concetto architettonico del “muro di tende”. Per la sua tonalità calda è stata scelta una pietra calcarea beige di raffinata impronta minimalista. Caratteristica peculiare del progetto è l’utilizzo di pannelli compositi tipo “honeycomb”: un supporto in alluminio alveolare su cui viene incollato un sottile spessore di pietra. Questa soluzione, altamente innovativa per i rivestimenti esterni, offre il vantaggio di un’estrema leggerezza anche in situazioni di vincoli strutturali. Come di consuetudine, Marmi Ghirardi ha eseguito una rigorosa verifica dei parametri progettuali anche grazie a specifiche prove condotte presso un rinomato istituto universitario.

Altri interventi riguardano il “BAPS Shri Swaminarayan Mandir Temple” e poi le numerose residenze private che non citiamo per motivi di riservatezza, ma che da oltre 25 anni ribadiscono l’intensa attività di Marmi Ghirardi in questo specifico ambito.

Concludiamo il breve itinerario ricordando lo spettacolare pavimento di quella che è stata per anni la “Brasserie Chavot”, pavimento che evoca atmosfere Art Nouveau. Il fastoso intreccio di girali vegetali e la disposizione in diagonale derivano da motivi rinascimentali e rococò. L’assemblaggio delle tessere musive rispecchia l’abilità artigianale di Marmi Ghirardi e si trasforma in occasione scenografica. Il mosaico è composto da 140 elementi delle dimensioni 1050 mm x 1050 mm ed è stato ottenuto con marmi di differenti tonalità: Botticino, Bardiglio, Verde Alpi, Giallo Siena, Rosso Levanto e Nero Marquina. Come un aristocratico tappeto il pavimento diventa il marchio iconico del locale.

Un tour londinese che, nella sua essenzialità, testimonia la lunga presenza di Marmi Ghirardi nella città inglese e, soprattutto, il suo apporto in termini di gusto, classe e qualità delle realizzazioni a una delle capitali internazionali del design e dell’architettura.

Approfondimenti

Harrods Men’s Superbrands
The Westin London City
Bravo Hostel

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